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Pace: il lupo di Gubbio in una poesia di Giulio Navone (Liriche)

 

 

Questa è una graziosa poesia trovata in una biblioteca di Pisa, in un libro con le pagine ancora intonse, mai sfogliate da nessuno.

Considero un privilegio l'essere stata la persona che lo ha letto per la prima volta

 

PACE

 

Fioretti XXI

 

Disse Francesco: «Vieni, frate lupo;

- e fece il segno lui di santa croce -

da la parte di Cristo io ti comando

che a niun vivente tu non sia feroce».

E il lupo a quel comando ed a quel segno

chiuse la bocca, la corsa affrenò;

si trasse mansueto ai piè del Santo

e come agnello docile posò.

 

Disse Francesco: «Frate lupo, in questa

terra gran danni e malefizi fai;

senza di Dio licenza oltraggi e guasti

a creature sue facesti assai;

e non pure a le bestie, ma protervo

anche agli uomini osasti arrecar guai,

ed ei son fatti a immagine di Dio.

Però sei ladro ed omicida omai

degnissimo di forca, e vanno intorno

e grida di vendetta e gli alti lai.

 

Ma io vo', frate lupo, che sia pace

fra te e costoro, sì che tu non mai

gli offenda più. Prometti a me che sempre

ciascun vivente per amico avrai?».

E il lupo a dimostrar ch' aveva inteso

rizzò gli orecchi, il corpo dimenò

e, chinando la testa, ad obbedienza

facile e pronto l'animo mostrò.

 

Disse Francesco: «Frate lupo, in cambio

di questa pace avrai quete le brame;

ti nutrirà la gente della terra

nè più a peccare t'indurrà la fame:

ma tu prometti che non più malvagio

persone o bestie farai viver grame».

E il lupo arruffò il pelo, e quasi al fiuto

sentisse carni e sangue imputridir,

diede segno di schifo e fe'a le nari

alzate rinnovante aria sorbir.

 

Disse Francesco: «Frate lupo, intendo

che di tal patto tumi faccia fede,

perch'i me ne riposi». e sì parlando

tese la mano come l'uom che chiede.

E quello si levò per sau risposta

e nella tesa man depose un piede.

Come i frati minor vanno per via

mossero entrambi verso la città,

e i1 lupo andò a giurar pubblicamente

che il patto della pace osserverà.

 

Disse Francesco: «Popolo di Dio,

questo è il lupo che v' ha pieni d'orrore;

ei molto fu crudele e fece intorno

con i denti e con l'unghie assai dolore.

Ora viene tranquillo a chieder venia

chè oprò per fame e non per malo core;

d'ora innanzi vuol'esservi fratello

e voi l'amate in nome del Signore».

il lupo trasse fuor molle la lingua,

snodò la coda, i fianchi si battè,

e con lento girar degli occhi fulvi

sembrava offire e domandar mercè,

 

Disse Francesco: «"E voi fate promessa

che il cibo della vita gli darete,

perché in parola ndai mallevadore

che non debba soffrir fame né sete,

ed ei sarà senz'ira e senza frode

mansueto con voi come voi siete.

Frate lupo, starai verso tal patti

con ogni cratura in pace e quiete?».

Ed il lupo protese il destro piede,

nella palma del Santo lo posò

e per conferma sua forte premendo

il patto della pace suggellò.

 

 

Nella fotografia in alto: particolare da Giovanni Maria Baldassini, Madonna con Bambino e due santi, 1597, Gubbio, chiesa di Santa Maria della Vittorina; a seguire, foto di Gubbio, agosto 2014.